3° Tappa
Treppio - Porretta
Da Treppio fino al centro di Porretta
Dopo aver oltrepassato la chiesa prendiamo a sx poi a dx seguendo i segni del Cai, la partenza è in decisa salita, saliamo in località Lavandaia, con un tratto di sentiero rientriamo sulla strada a dx e proseguiamo fino al gruppo di case in fondo alla strada, passiamo davanti alle case di Lavandaia e proseguiamo trovando un grosso tabernacolo prendiamo il sent. che esce dietro l'ultima casa verso Castello, prima di rientrare alle prime case di Castello sulla sx un piccolo tabernacolo con una riproduzione della Robbia. La prima casa è il Giardino di Castello, svoltiamo nella strada a sx e continuiamo a salire e al trivio continuiamo a sx all'ultima casa attraversiamo e prendiamo il sent. a sx segnato dal Cai lasciandoci una casa a dx sopra strada. Saliamo tra castagni e aceri di monte, arriviamo alle case di Panicale, prendiamo la strada a dx abbandonando il sent. I castagni sono molto vecchi e tenuti molto bene, qui c'è un castagneto didattico con pannelli che ci fanno vedere come si faceva la farina. Al prossimo incrocio andiamo a sx per collina davanti a noi il borgo della Mariona sempre circondato da castagneti, sulla sx un giardino un'pò naif con varie istallazioni in legno. Lo lasciamo a sx e imbocchiamo a dx dove è indicato il parcheggio,prendiamo il sent. di dx non ben chiaro poi man mano che procediamo il sent. è più evidente all'interno di un castagneto dove ci sono ancora i muri a secco che tenevano il terreno x coltivarlo. Vediamo le prime case e attraversiamo un castagneto coltivato , passiamo tra le case e scendiamo attraversando un piccolo rio dx poi sx sulla strada, sulla dx Cà di Giacchi, arriviamo al circolo di Carpineta dove le sere del fine settimana si mangia una discreta pizza. Passiamo la località di Carpineta, continuando sull'asfalto arriviamo alla Cà di Gabriellone, anche se siamo sulla strada è piacevole perchè siamo immersi in un castagneto con molti aceri e carpini; da poche centinaia di metri abbiamo superato il confine di regione tra Toscana ed Emilia. All'incrocio teniamo la sx superiamo la Cà del Negro e superiamo la Cà di Peghetto che è in vendita, siamo giunti a monte di Badi dove c'è un nucleo di case, la Cà Vecchia sulla sx un bellissimo esemplare di tuja, troviamo a sx tutta una serie di indicazioni continuiamo oltrepassando una villa, poco più avanti una vecchia cabina telefonica che funge da piccola biblioteca. Svoltiamo a dx verso sant'Ilario prendiamo il sent.167 che va verso
Badi e Riola poco più avanti la chiesetta di sant' Ilario circondata da un bel prato e un castagneto , una bellissima pianta di biancospino. La strada scende oltrepassando delle case sparse x arrivare alla Cà del Topo che è una bellissima tenuta. Troviamo altre costruzioni sparse, imbocchiamo a sx il sent.167 passando davanti a delle canicciaie, siamo all'interno di un castagneto, troviamo un'altra canicciaia ristrutturata proprio sul sentiero, continuiamo a scendere e troviamo una colonia di ginestra del boscaiolo che probabilmente ha colonizzato dopo un taglio. Arriviamo ad un fosso che attraversiamo, un piccolo tratto tra le rocce dove cambia la vegetazione, ginestra del boscaiolo, carpino, acero, e da qui un punto panoramoco sul bacino di Suviana, per un tratto abbiamo un' apertura sulle colline al di là del lago, vediamo la chiesa di Bargi. Troviamo un edicola poi una recinsione, forse un castagneto didattico, poi una freccia che a dx ci indica la via del lago.
Poco più avanti molte piante cadute poi arriviamo in un girdino con due fresche fonti d'acqua Perio che nel 2018 ha vinto il 1° premio per le “acque proibite”. Nel giardino i tigli si mescolano con gli aceri e i castagni, siamo a Badi, uscendo dal giardino teniamo la sx ancora sul sent. 167 sulla strada basolata in direzione Cà del Cucco, teniamo la dx e passiamo davanti ad un bel lavatoio, il sent. costeggia le case lungo una bella siepe di bosso; prendiamo a sx e subito a dx salendo per entrare nella strada a sx un piccolo tratto che ci fa svoltare a dx e sul pilone della luce ritroviamo il segno del Cai, qui la strada è costeggiata da acacie in fiore che sono piene di api, in fondo attraversiamo via caduti ed entriamo in Località Cà Niccolo poi località Calzolara poi si rientra su sp 40.
verso sx arrivati all'incrocio attraversiamo ed entriamo nella sp 51 per circa 300 mt poi svoltiamo a sx sul sent.173 dove è indicato il bacino di Suviana, scendendo ancora a dx verso la fattoria Nahimana lungo la recinsione con a dx i cavalli e a sx il pollaio, troviamo le case a sx,facciamo un tratto di pavimentazione prima di una casa il sentiero svolta deciso a dx è ben segnalato ma non molto visibile per l'erba alta. Non perdete di vista i segni bianco rossi perchè ad un certo punto il sent. devia decisamente a sx x evitare una frana, giunti in fondo arriviamo al ponte lo attraversiamo passando sopra la Limentra della Sambuca qui incrociamo la via Francesca della Sambuca che lasciamo appena attraversato il ponte girando a dx. Qui la strada è delimitata da muri a secco, passiamo sotto il consolidamento della grossa frana che aveva interessato la ss 64.
Proseguiamo fino al borgo dove c'era la vecchia dogana del granducato di Toscana, il sent.scende su strada basolata in una fioritura di pervinca fino al ponte di Teglia che ancora ci fa passare sulla Limentra, noi svoltiamo a dx e oltrepassiamo il ponte che è di recente costruzione e unisce Badi a Ponte alla Venturina, sembra però che un ponte sia esistito dall'antichità sulla via che da Bologna portava a Pistoia, qui incrociamo la via Romea e la Nonantolana. Poco più avanti la Limentra si getta nel Reno. Passato il ponte svoltiamo a sx sul sent. 157 verso Casellina e case Nuove, strada asfaltata, incontriamo un nucleo di case poi le case man mano si diradano fino ad arrivare ad una villa e da qui finisce la strada asfaltata. Iniziamo a scendere verso il Reno troviamo un cartello che ci indica la fine del comune di Sambuca quindi siamo entrati nel comune di Porretta, sulla nostra sx degli stanzoni industriali, qui possiamo svoltare a sx e portarci verso il fiume oppure proseguire dritti fino ad una fattoria e da lì rientrare sulla strada asfaltata, poco più avanti troviamo il lago di Valverde con pub e ristorante, passiamo sotto l'imponente ponte del nuovo tratto di strada e che evita il centro di Porretta. Pochi passi e arriviamo al santuario della madonna del Ponte patrona del basket passiamo il ponte sul Reno ed entriamo a dx su via Roma, poco più avanti le terme e dopo circa un km siamo in centro a Porretta.