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Treppio - Porretta
Da Treppio a Porretta Terme
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Treppio (m. 680)
Grosso paese posto sulla sinistra della parte finale della vallata della Limentrella, che fu roccaforte longobarda appartenuta ai signori di Stagno documentata 1086. Di notevole interesse la chiesa a tre navate di San Michele Arcangelo frutto di vari interventi a partire dal XIII secolo fino alla facciata, in pietra serena scandita da cornici e lesene, della fine del 1700. All’interno si trova un importante e monumentale organo settecentesco rifatto nel 1794 da Pietro Agati famoso organaro pistoiese.
A Treppio, nel 1861, dalla fiorentina Filomena Fagni-Rossi e da Giovanna Ferrari di Taviano, fu fondata la Congregazione delle Suore Mantellate per l’educazione delle fanciulle e la cura e l’assistenza dei malati e, a poca distanza dalla chiesa, vi si trova ancora la Casa madre. La Congregazione ha avuto un grande sviluppo e oggi conta un centinaio di comunità sparse in Italia e nel mondo.
Villa Gargallo (m. 690)
Poco sopra la chiesa di Treppio si trova Villa Gargallo che prese quel nome da quando il conte Gioacchino Gargallo, siciliano di Castel Lentini, vi si trasferì dopo aver sposato una ragazza di Treppio di nome Annunziata Gualandi. Una versione romantica e romanzata vorrebbe che Annunziata fosse stata una povera ma bella pastora e che il conte si fosse perdutamente innamorato di lei durante un soggiorno ai Bagni di Porretta. In realtà, invece, sembra che Gioacchino fosse un figlio cadetto da sistemare con una ragazza dell'alta borghesia e che quell’unione fosse stata suggerita dalla sua nutrice, in quanto i Gualandi possedevano numerosi fabbricati e terreni in zona, compreso quel palazzo.
Chiesa di Sant’Ilario del Gaggio (m 810)
Chiesa che ancora conserva il toponimo di origine longobarda, già documentata nel 1103, caratterizzata da una bella abside semicircolare in conci di arenaria perfettamente squadrati e allineati. Questa chiesa apparteneva all’abbazia di San Salvatore in Agna che, per esercitare un’ulteriore funzione di controllo su questa strada transappenninica, vi aveva costruito anche un ospizio che doveva avere una certa importanza tanto che per accogliere e accudire i numerosi viaggiatori e pellegrini, vi teneva una piccola comunità di monaci. Nel 1175 l’ospizio fu ceduto in permuta con proprietà nella valle dell’Agna alla Badia a Taona.
Lago di Suviana (m. 470)
È un bacino artificiale situato nella valle della Limentra Orientale presso il paese di Suviana con una superficie di 1,5 Km2 e una lunghezza di 3 Km e fa parte del parco regionale dell’Emilia-Romagna Suviana e Brasimone. La costruzione della diga alta 100 metri, iniziò nel 1928 ad opera delle Ferrovie dello Stato per alimentare una centrale elettrica che fornisse energia alla nuova line ferroviaria, detta la Direttissima, tra Firenze e Bologna e terminò nel 1932. Nel 1944, durante la guerra, la diga fu parzialmente colpita da un bombardamento alleato e la centrale elettrica fu distrutta dai Tedeschi in ritirata. Il 9 aprile 2024, un'esplosione e un incendio alla centrale hanno causato la morte di 7 operai e 5 feriti. Il lago, circondato da pinete, dopo gli anni '60 è diventata una meta turistica molto frequentata.
Badi (m 650)
Il paese di Badi, frazione di Castel di Casio, e situato, nella zona compresa tra le due Limentre, al confine con la Toscana. Affacciato sul sottostante lago di Suviana, è sovrastato dal Monte La Tose (m 1130) ricoperto da una rigogliosa vegetazione e dalle cui pendici sgorgano diverse sorgenti tra le quali, nei pressi del paese, la Fonte del Perio rinomatissima per le sue qualità organolettiche e documentata fin dal 1200. Di particolare interesse è la chiesa barocca di San Prospero, restaurata nelle forme attuali nel 1681 ma risalente al XIII secolo, con un magnifico altare sovrastato da un quadro attribuito al pittore bolognese Bartolomeo Cesi (1556-1629), raffigurante S. Prospero inginocchiato ai piedi della Madonna con bambino.
Vecchia dogana Granducale (m 405)
Si trovava in località Teglia lungo la mulattiera nei pressi del Ponte di Teglia sulla Limentra della Sambuca. L’edificio che l’ospitava esiste ancora e sul portale, fatto con grossi blocchi di arenaria, è scolpita la data 1641 mentre al primo piano sono ancora visibili le feritoie per armi da fuoco che testimoniano l’antico uso. Secondo la memoria popolare sembra che le famiglie della zona, d’accordo con le guardie della dogana, esercitassero il contrabbando, soprattutto di seta, canapa e sale.
L’edificio perse il suo ruolo nel 1847 quando, in concomitanza con l’apertura della nuova Strada Porrettana, la dogana fu trasferita nel grande fabbricato appositamente costruito poco più a monte, e rimase in attività fino al 1860.
Santuario della Madonna del Ponte (350)
Le origini del Santuario risalgono alla metà del Cinquecento, quando un’immagine della Vergine venne dipinta su una roccia e protetta da una primitiva tettoia e da subito le si attribuirono numerosi miracoli documentati da ex voto dell’epoca. Tra il 1578 e il 1585 venne costruito un piccolo oratorio utilizzando le elemosine raccolte dai fedeli. Verso il 1613, siccome l’immagine sulla roccia si trovava in condizioni precarie, ne venne commissionata una nuova, ma simile, che fu realizzata da Ferdinando Berti, pittore fiammingo. L’edificio attuale fu costruito alla fine dell’800 su progetto dell’ingegner Saverio Bianchi. Nel 1956 vi fu aperto il Sacrario del cestista e dal 2022 la Beata Vergine delle Grazie del Ponte è ufficialmente la Patrona della pallacanestro italiana.